La Scarsa Efficacia delle Sanzioni - Rai News 24 pietro paganini non ripete ucraina russia materie prime
La Scarsa Efficacia delle Sanzioni – Rai News 24 – Pietro Paganini
Le sanzioni non stanno producendo i risultati sperati almeno al momento. La Russia sta reagendo con politiche momentanei, industriali e commerciali che per ora, le consentono di sopravvivere. Il rublo è tornato ai valori pre conflitto mentre Mosca continua a saldare le cedole sui titoli di stato.
 
Così ho partecipato a Studio 24, il talk show di approfondimento politico e economico di Rai News, condotto da Giorgia Rombolan e Roberto Vicaretti. Con me sono intervenuti anche Giovanni Donzelli di Fratelli d’Italia, Simone Pierani de Il Manifesto, e Andrea Monda, Direttore dell’Osservatore Romano. 
 
Puoi rivedere l’intero dibattito qui su Studio 24 Rai News 24 Rai Play >>> o qui sotto. 
 
LA SCARSA EFFICACIA DELLE SANZIONI
 
Ecco un sunto del mio intervento ripreso dalla nota giornaliera Geopolitica delle Materie Prime. 

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NIENTE BANCAROTTA   Le fonti che riceviamo confermano che la Russia è in grado di pagare la cedola di due miliardi sul titolo di stato che scade oggi, 4 Aprile. Lo farà in dollari come ha già fatto per le cedole dell’ultimo mese. Su questo ultimo bond Mosca ha lanciato un buyback in rubli negli ultimi giorni di Marzo per aiutare gli investitori interni. 

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Si allontana così la minaccia di bancarotta nonostante i 200 miliardi di riserve in dollari pearcheggiate nelle banche centrali dei paesi occidentali. Mosca ha anche saldato la cedola da 447 M scaduta il 31 Marzo. Sono 4,4 i miliardi che la Russia deve ancora saldare entro la fine dell’anno (compresi i 2 in scadenza quest’oggi). Al momento non si vedono ragioni per cui non debba farcela, considerando i continui incassi derivanti dal gas e dalle materie prime. 

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SANZIONI POCO EFFICACI   Si conferma anche che le sanzioni hanno certamente indebolito l’economia Russa ma non hanno raggiunto l’obiettivo di costringerla alla bancarotta. 
 
FUORI DAL DOLLARO   Le sanzioni sono per Mosca un atto di guerra. Il congelamento degli asset in dollari e euro sono per Mosca l’occasione di denunciare l’Occidente e in particolare Bretton-Woods, aspirando, insieme alla Cina, a un nuovo ordine monetario senza il dollaro. Questa ipotesi che sembra più una follia che propaganda, andrebbe analizzata molto attentamente dagli analisti perché ci sono una serie di fattori che la rendono un’ipotesi remota ma su cui qualcuno potrebbe investire. L’obiettivo non è quello di rimpiazzare il dollaro domani ma certamente quello di indebolirlo nel lungo termine. ATTENZIONE!

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MATERIE PRIME   Sul fronte materie prime i prezzi si sono stabilizzati durante la scorsa settimana, e a meno di scossino inaspettati dovrebbero continuare a zigzagare fino almeno alla prossima. 
Resta la pressione sui paesi dell’Africa che faticano ad assorbire prezzi così alti. Infatti, India e Pakistan, che hanno sistemi politici più forti, stanno ottenendo sconti da Mosca. 

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Per altro, i pagamenti tra India e Russia avvengono da anni in rubli e rupie senza usare dollari. 

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PNR