(Con o senza olio di palma)

di Pocah

Abbiamo già scritto della sindrome da rientro nel #PNR33, cioè di quel senso di malessere che prende tutti al ritorno dalle vacanze. Lo stress da rientro sta per colpire anche i bambini che la prossima settimana tornano tra i banchi a scuola ed anche i loro genitori. Ora non ci sono più scuse, si fa sul serio, ricomincia il solito tran-tran e bisogna arrivare ben preparati. Si sono già riattivati anche i gruppi su Whatsapp, almeno un paio per figlio, se va bene: uno per il gruppo di classe e uno per ciascuna delle innumerevoli attività pomeridiane che seguono i nostri impegnatissimi bambini. Dopo una sfilza di 25-30 “bentrovati, e buon anno scolastico a tutti!  Tutto bene le vacanze?”, intervallati da convenevoli, catene di Sant’Antonio e altri nonsense, si incrociano a raffica una serie di informazioni di servizio. Mamme in crisi, insieme a qualche papà un po’ spaesato, si agitano on-line un po’ per tutto: lista libri scolastici e cancelleria, doposcuola, catechismo, corsi di chitarra, nuoto, danza, calcio, inglese, cinese, candidature per le varie rappresentanze di classe, d’istituto e naturalmente in commissione mensa.

Le stesse mamme che durante l’estate hanno concesso benevolmente ai propri bambini qualsiasi tipo di trasgressione alimentare, l’ozio piu totale, ritmi sonno-veglia totalmente sballati, perché “tanto è estate” (soprattutto per chi non ha voglia di far la spesa al mercato, cucinare e far da autista e accompagnatore in giro per impianti sportivi), riprenderanno anche le loro crociate contro il servizio mensa ed i distributori automatici, e scatterà di nuovo la caccia al mostro … il famigerato olio di palma, temporaneamente sospesa dopo un’estate di bagordi alimentari con la buona pace di tutti.

Social e media torneranno a popolarsi di notizie di comitati di mamme allarmate ed inferocite che organizzano petizioni e sit-in, vittime – come l’olio di palma stesso – di una campagna di demonizzazione scelleratamente alimentata da faziosi gruppi di interesse, esageratamente amplificata dai media e colpevolmente tollerata dalle istituzioni che, invece di chiarire le idee all’opinione pubblica, lasciano correre e lasciano fare al mercato favorendo il fiorente business del “free-from”.  In questi giorni è diventato virale lo spot “geniale” dell’asteroide che colpisce i genitori scettici di una bambina supponente e affettata che reclama la sua merenda salutare. Ma non sarà che le mamme si sono indignate perché si sono accorte che la storica merendina pubblicizzata alla quale gli italiani sono affezionati da anni contiene (ancora, e orgogliosamente) olio di palma? State tranquille mamme, anche una merendina con olio di palma può essere “leggera e salutare” come dice la pubblicità.

Un minuto di silenzio per i genitori polverizzati e per tutte le povere mamme disorientate che, in balia di fabbricatori di fake news, si troveranno a breve davanti alla loro dispensa a risolvere il dilemma della colazione, della merenda di metà mattina e di quella del pomeriggio.

Seriamente, sarà capitato anche a voi, chiacchierando con le amiche o navigando in rete, di sentire pareri contrastanti sul tema delle merendine, alcuni dei quali spesso frutto di falsi miti, difficili da sfatare. Ma come è nato questo pregiudizio? Nasce in America verso la metà degli anni Ottanta, quando l’obesità dilagante dei bambini fomentò una vera e propria campagna contro le merendine, considerate responsabili dell’obesità dilagante nelle nuove generazioni di giovanissimi. È comprensibile quindi che il grido d’allarme da parte di medici e autorità sanitarie sia partito proprio da quel paese dove la situazione lo giustificava davvero e dove gran parte della popolazione è tutt’oggi in soprappeso. Le merendine industriali sono state così accusate di instaurare abitudini alimentari sbagliate nei ragazzi, di essere alimenti poco sani e scarsamente nutrienti e di essere poco sazianti. In realtà oggi in commercio ci sono prodotti nutrizionalmente equilibrati. E’ diminuito l’apporto calorico complessivo e sono stati eliminati i grassi idrogenati e gli acidi grassi trans che ne derivano (grazie proprio all’impiego di olio di palma!). Ma come al solito pregiudizi e luoghi comuni dilagano e sono duri a morire, cosi come il mito della torta fatta in casa.

Siamo realistici, quante mamme oggi sono in grado di infilare nello zainetto dei propri figli una fetta di torta appena sfornata ogni mattina? Le merendine di oggi sono l’evoluzione ed una alternativa pratica, igienica e gustosa alla tradizionale torta della nonna (o della mamma), in grado di fornire il giusto apporto energetico in ogni momento della giornata. Certo, vanno alternate a frutta fresca e spuntini fatti in casa, nel rispetto dei principi di una sana alimentazione equilibrata, che non è cosi semplice rispettare con una merenda casalinga, tra l’altro. I pregiudizi riposano sulla scarsa conoscenza e sulla mancanza di fiducia. Non siamo esperti nutrizionisti ne tecnologi alimentari, quindi occorre informarsi, approfondire e mettere in pratica le nozioni acquisite nel momento in cui si prepara il cestino della merenda. Oppure ci si può fidare di chi questo lavoro lo ha già fatto per noi, seriamente. Questione di scelte (ragionate), del tempo a disposizione e delle possibilità. Quello che conta è che la merenda sia varia, equilibrata e adeguata al fabbisogno energetico e nutrizionale del bambino, che dipende soprattutto dalla sua età, e dal suo stile di vita, per questo è importante avere la possibilità di leggere l’etichetta nutrizionale presente sui prodotti confezionati, scoprendo così quante calorie e quali altri nutrienti ciascun prodotto fornisce per porzione.

Ma la merenda deve anche rispettare i gusti dei bambini e gratificarli! Ma ve lo ricordate con quanta impazienza e acquolina in bocca aspettavamo il momento della ricreazione quando sui banchi di scuola c’eravamo noi? Chi non ha segretamente accarezzato sotto il banco il panino con la Nutella o la pizzetta rossa del fornaio che ungeva la carta o la famigerata merendina, contando i minuti che mancavano alla campanella?

Ricordiamoci che i nostri figli hanno bisogno di nutrirsi in modo sano, vario, equilibrato e moderato e gratificante, di giocare e di fare attività fisica, per dare il massimo a scuola e nella vita. Se necessario, rivolgiamoci agli esperti, evitiamo il fai da te. Intanto ecco un piccolo promemoria per un rientro a scuola senza stress per tutti, con o senza #oliodipalma:

  1. Mai saltare la colazione. Sarebbe come partire con l’auto senza metterci prima dentro la benzina.
  2. Un piccolo spuntino a metà mattina favorisce la concentrazione in classe e fa arrivare all’ora di pranzo con meno appetito
  3. Pranzare seduti a tavola con calma per rilassarsi e digerire bene.
  4. Interrompere lo studio pomeridiano giocando all’aperto o facendo sport per mantenere un buon equilibrio psicofisico.
  5. Fare una merenda leggera che interrompa le ore di digiuno fra pranzo e cena è un’ottima abitudine e aiuta a concentrarsi.
  6. A cena un pasto completo (primo, secondo, contorno, frutta) per compensare eventuali squilibri nutrizionali dei pasti precedenti.
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PNR