Gli Improvvisati

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Gli Improvvisati – Studio 24 – RAI NEWS 24 – Pietro Paganini Non si conoscono i meccanismi della Liberaldemocrazia, si… Continue Reading

Omnibus La7 – Italia, Storia di un Welfare Tarocco

Dopo otto mesi positivi, a maggio è tornata a salire la disoccupazione, sia a livello generale che a livello giovanile. Il tasso di disoccupazione risale così all’11,3% (+0,2 punti percentuali rispetto ad aprile) e quello giovanile al 37% (+1,8%). Lo stima l’Istat aggiungendo che l’incidenza dei giovani della stessa classe di età è pari al 9,4% (cioè meno di un giovane su 10 è disoccupato). Questa tendenza risulta in aumento di 0,4 punti percentuali rispetto ad aprile. Il tasso di occupazione cala di 0,5 punti, mentre quello di inattività rimane invariato. Risultano in aumento solo gli occupati ultracinquantenni e i dipendenti con contratti a termine: con la fine degli incentivi voluti dal Governo Renzi si inverte dunque la stabilizzazione.

Le rilevazioni dell’ISTAT si incrociano tristemente con i dati presentati pochi giorni fa dall’INPS. Nel 2005 i più poveri di tutti erano gli over 65, circa il 4% sul totale. Nel 2015 è la classe d’età che se la passa meglio di tutti, anzi gli unici a stare meglio rispetto a dieci anni fa. Non si può dire lo stesso degli under 17, in cui la percentuale di poveri triplica, passando dal 4% al 12%. Così come accade per la classe di età tra i 18 e i 34 anni, i cui poveri sono passati dal 3% al 10%. In poche parole, le uniche due classi di età la cui popolazione in povertà assoluta supera la soglia di uno su dieci sono quelle al di sotto i 34 anni.

Alla luce di questi numeri, ci si aspetterebbe che i trasferimenti erogati dal welfare italiano siano in buonissima parte protesi a coprire questo disequilibrio. Del resto, non è forse vero che la disoccupazione giovanile lambisce il 40%, che ci sono 2 milioni e mezzo di giovani che non studiano e non lavorano, che siamo il Paese che fa meno figli in Europa e che questo creerà non pochi problemi a quegli stessi giovani di oggi quando giovani non lo saranno più?

Omnibus La7: Legge Elettorale, Pronti per un Nuovo Round

E’ attorno a due grossi schieramenti che verte ad ora il dibattito: chi vuole il premio alla lista e chi preferisce il premio alla coalizione. Se la legge non cambierà, si andrà al voto con il cosiddetto Consultellum, ovvero le leggi di Camera e Senato così come modificate dalla Corte costituzionale dopo la bocciatura di Porcellum e Italicum: il premio di maggioranza c’è solo alla Camera e viene assegnato alla lista che superi il 40%. Con un sistema del genere, i singoli partiti sarebbero spinti a correre da soli (o tutti dentro lo stesso “listone”), ma è difficile che qualcuno raggiunga il 40%, dunque dopo il voto è
più probabile che si vada verso un governo di larghe intese.

L’intervento di Pietro Paganini ad Omnibus La7