Summit For Democracy pietro paganini radio radicale spazio transnazionale de leo paganini non ripete

Summit For Democracy – Radio Radicale – Pietro Paganini

Ho partecipato a Spazio Transnazionale su Radio Radicale, il talk-radiofonico condotto da Francesco De Leo. Abbiamo discusso della crisi della Democrazia, Lo spunto è stato il Summit for Democracy organizzato negli USA dal Presidente Trump. 
 
Sono intervenuti anche nell’ordine: Federica Bindi (docente di Relazioni Internazionali all’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”), Paolo Quercia (Docente di Studi Strategici ed Intelligence e sicurezza collettiva all’Università di Perugia), Ambasciatore Stefano Stefanini (Senior Advisor dell’ISPI, già Rappresentante Permanente alla NATO). ha condotto Francesco De Leo (Giornalista, Responsabile della Comunicazione dell’Istituto Affari Internazionali, Direttore di AffarInternazionali).
 
Riascolta il mio intervento qui sotto o qui sul sito di Radio Radicale >>>
 
Nel mio intervento ho argomentato che:
  • il Summit for Democracy ha un significato geopolitico per ricreare un blocco pro America nel nuovo contesto globale
  • non è più Occidente contro il resto del mondo

 RILEGGI FILIERE GLOBALI RESILIENTI E SOSTENIBILI SU FORMICHE.NET >>>

  • va riconosciuto che gli USA, patria della più solida democrazia Liberale hanno riconosciuto la crisi della Democrazia
  • Biden aveva promesso di affrontare il problema e ha provato a farlo
  • non è chiaro quali siano gli obiettivi del Summit
  • l’esclusione di alcuni paesi, che democrazie sono, come l’Ungheria, possono sollevare dei dubbi

LA CRISI DELLA DEMOCRAZIA ITALIANA: FORMICHE.NET >>>

  • la Liberal Democrazia è in crisi nelle su strutture
  • il sistema di regole che avrebbe dovuto aumentare la partecipazione e l’inclusione è fallito, favorendo il primato di pochi
  • i cittadini hanno riconosciuto questa situazione e si sono ribellati rifugiandosi nelle leadership forti o in chi promette di tutelarli
  • la responsabilità principale sta agli stessi promotori della globalizzazione e del libero mercato
  • i Liberali devono riconoscere il cambiamento a affrontarlo

RIVEDI L’INTERVENTO PER IPOC 2021 SUI TRUCCHI DEL MARKETING CHE DANNEGGIANO LA SOSTENIBILITÀ >>>

Rileggi il mio intervento per il Paganini non Ripete 244, Democrazia Cialtrona

Democrazia Cialtrona (in Italia)

COSA SUCCEDE   Il Presidente Biden ha invitato capi di Governo e pensatori di ogni dove per discutere dello stato della Democrazia. La Cina non è tra gli invitati. L’Italia si. Questo non significa che in Italia le cose per la Democrazia vadano benissimo
  • Basti pensare all’insistenza con cui il Presidente Mattarella riceve richieste di accettare un secondo  mandato. Così, si confermerebbe anche il Primo Ministro Draghi. E si eviterebbero possibili – ma non obbligatorie – elezioni.
  • Pare che la volontà di alcuni ambienti influenti sia quella di spostare il voto il più lontano possibileTemono infatti, il voto quale espressione della volontà dei cittadini. Oltretutto, nella consapevolezza di non poter presentare ai cittadini progetti politici seri e robusti

RIPENSARE LA STRATEGIA DELLE FILIERE GLOBALI – PAGANINI NON RIPETE 243 >>>

PERCHÉ È IMPORTANTE?   Attualmente i movimenti politici sono incapaci di comprendere e interpretare il cambiamento e presentarsi ai cittadini con proposte per risolverne i problemi e soddisfarne i desideri. 
  • Senza idee non si possono affrontare le questioni cruciali della convivenza tra cittadini che riguardano l’allargamento delle Libertà e la crescita della prosperità. Non c’è futuro.

RILEGGI IL PAGANINI NON RIPETE 242: LA DEMOCRAZIA ELASTICA >>>

Il nostro paese infatti, si autoesclude dai grandi temi che riguardano l’umanità e il suo futuro. Resta concentrato sulla gestione del potere di piccole realtà parrocchiali. 
  • Non abbiamo proposte sulla questione climatica e quindi della promozione della sostenibilità; non abbiamo avanzato idee sul futuro dei liberi rapporti civili nell’epoca dell’intelligenza artificiale, del lavoro e del welfare; fatichiamo a promuovere l’innovazione sociale, istituzionale e industriale; siamo lenti sui problemi dell’inclusione e dell’emancipazione; investiamo poco (intellettualmente, non solo finanziariamente) nella scuola e nel suo sviluppo (motore del senso critico e del metodo scientifico); siamo marginali sul fronte geopolitico. E siamo assenti dal dibattito che riguarda la crisi della Democrazia Liberale.

RILEGGI IL PAGANINI NON RIPETE 241: COLONIALISMO VERDE >>>

I RESPONSABILI   Grossa responsabilità per quest’apatia culturale va imputata alla così detta elite politica. Essa si limita a governare il potere maturato attraverso privilegi e monopoli. E cerca di colmare il vuoto di idee rincorrendo l’unica figura politica pragmatica di cui dispone

RILEGGI IL PAGANINI NON RIPETE 240: COP-26 LA POLITICA DEI PICCOLI PASSI >>>

INFORMAZIONE E INTELLETTUALI   Altrettanta responsabilità va ricercata nel compiacente ambiente dei media e dei così detti intellettuali
  • I primi sono interessati a confermare lo status quo, da cui derivano la propria sussistenza, avulsa dal loro scopo professionale senza né raccontare i fatti né stimolare un dibattito. 
  • I secondi, rimasti in pochi, si sono incancreniti nell’ideologia del passato facendosi fagocitare dalla voracità della politica priva di idee.

EINAUDI LIBERALE MAI LIBERISTA: PAGANINI NON RIPETE 239 >>>

POCHI E ANZIANI   Non è un caso, ma una conseguenza, che in Italia abbiamo il triste primato della bassa natalità a cui si accompagna la più alta media anagrafica
 
LA CRISI   Questa è la più conclamata crisi della Democraziache per abitudine viene chiamata Liberalema che di fatto oggi non lo è abbastanza e testimonia l’assenza pubblica di un pensiero Liberale. I Liberali non sono una minoranza. Non hanno coscienza politica
 
I SEDICENTI LIBERALI   Coloro che si definiscono liberali, in verità non lo sono. Essi hanno preferito aggrapparsi all’eletismo dell’Epistocrazia prima per governare solo in chiave di potere e dopo per annientare populismi, personalismi, anti europeismi, etc, che quel potere mettevano in discussione. 
  • Nel non saper riconoscere le difficoltà che derivano dal cambiamento connesso alla globalizzazione e alla tecnica (automazione e digitalizzazione), spesso legate ai propri comportamenti, i sedicenti Liberali, si sono scagliati contro chi esprimesse o osasse denunciare il malfunzionamento dei meccanismi della democrazia.

RILEGGI IL PAGANINI NON RIPETE 238: LA GRANDE FRENATA DELLA SCIENZA >>>

RISCOPRIRE IL CONFLITTO CRITICO   Questo atteggiamento è autenticamente opposto al metodo sperimentale a cui si affida il Liberalismo, e quindi al dubbio e alla critica. I presunti Liberali hanno rinunciato al conflitto critico della Democrazia Liberale per cercare la conferma di essere la soluzione e non il problema. Mentre sono loro il problema.
  • Le crisi non sono la fine, ma un momento di cambiamento necessario attraverso il quale le istituzioni umane si rinnovano per promuovere maggiore Libertà (al plurale). Nelle crisi non si cercano conferme omologandosi ai gruppi del passato, ma si avanzano proposte nuove, anche  se in apparenza  folli, che attraverso la sperimentazione, ci consentano di andare avanti. 
Si applauda Mattarella. Si ringrazi Draghi. Ma si avanzino idee nuove. Le si presenti ai cittadini. Si discuta. 

RILEGGI IL PAGANINI NON RIPETE 237: GIUDIZIO UNIVERSALE >>>

Summit For Democracy – Radio Radicale – Pietro Paganini
Author

PNR