di Pocah

Stamattina ho fatto un giochino, ho googlato le parole “tempo” e “frasi” e cliccato su uno dei primi risultati a caso, ed ecco qua (in ordine sparso) cosa ne pensano del Tempo alcuni dei più grandi di tutti i tempi (perdonate il gioco di parole):

Siamo fatti della sostanza di cui sono fatti i sogni; e nello spazio e nel tempo d’un sogno è racchiusa la nostra piccola vita – William Shakespeare

Il tempo raffredda, il tempo chiarifica; nessuno stato d’animo si può mantenere del tutto inalterato nello scorrere delle ore – Thomas Mann

La vita può essere capita solo tornando indietro; ma deve essere vissuta andando avanti – Søren Kierkegaard

Ieri è passato. Domani deve ancora venire. Abbiamo solo oggi. Iniziamo – Madre Teresa

Nessuna cosa ci appartiene, soltanto il tempo è nostro – Lucio Anneo Seneca

Non rimpiango le persone che ho perso col tempo, ma rimpiango il tempo che ho perso con certe persone, perché le persone non mi appartenevano, gli anni sì – Carl Gustav Jung

Un uomo che osa sprecare un’ora del suo tempo non ha scoperto il valore della vita – Charles Darwin

Il tempo è relativo, il suo unico valore è dato da ciò che noi facciamo mentre sta passando – Albert Einstein

Il tempo non esiste, è solo una dimensione dell’anima. Il passato non esiste in quanto non è più, il futuro non esiste in quanto deve ancora essere, e il presente è solo un istante inesistente di separazione tra passato e futuro – Sant’Agostino

L’avvenire ci tormenta, il passato ci trattiene, il presente ci sfugge – Gustave Flaubert

Cosa sono i millenni? Un manciata di tempo. Polvere in confronto a un unico sguardo dell’eternità – Hermann Hesse

La gente comune si preoccupa unicamente di passare il tempo; chi ha un qualche talento pensa invece a utilizzarlo – Arthur Schopenhauer

Leggo, rileggo e mi ritrovo, e mi pento per tutto lo stress che mi procuro ogni giorno inseguendo scadenze, scrutando allo specchio i segni del tempo, affannandomi per trovare tempo per la palestra, per i figli, per il partner. E voi ?

Cassini ieri si è disintegrata entrando nell’atmosfera di Saturno dopo un ultimo struggente tuffo tra i suoi misteriosi anelli, ponendo fine alla sua incredibile missione per conto dell’umanità, per scoprire se una delle sue lune, in un futuro non molto lontano, potrà ospitare la vita. Un’avventura  durata venti lunghi anni. Incredibilmente, c’è chi non ne sa nulla, nemmeno che si tratta di una sonda spaziale, battezzata cosi dalla Nasa in onore di un grande astronomo italiano – Giovanni Domenico Cassini – che alla fine del Seicento studiò Saturno e i suoi anelli. Ma in che tempo vivono?

Mi viene in mente un video divertente e al tempo stesso amaro che un’amica mi ha girato qualche giorno fa. Si intervistano una serie di ragazzi ponendo loro domande del tipo:

  1. Chi ha inventato il telefono ?
  2. Quanto è scoppiata la I Guerra Mondiale ?
  3. A quando risale l’Unità d’Italia ?
  4. Quante sono le regioni italiane ?
  5. Chi è il Presidente della Repubblica ?

Le risposte fornite erano più o meno tutte simili a queste: 1. Nokia, Apple – 2. 1815 – 3. 2001, 1950, 1792 – 4. Dieci, Cinquanta – 5. Renzi, Letta, Alfano.

Questo è il prodotto della nostra scuola, che ha appena riaperto i battenti. Ragazzi, pretendete di più dai vostri insegnanti e soprattutto da voi stessi. Questo è, soprattutto, il tempo per formare le vostre menti e il vostro avvenireIl futuro si cambia sui banchi di scuola.

E intanto, mentre la scienza cerca nell’universo le risposte per spiegare il nostro passato e darci un futuro, ci sono persone che sembrano vivere in un universo parallelo, senza tempo. Senza conoscere il passato, né il presente, né, purtroppo, il futuro. Nell’ignoranza e nell’oblio. Chissà, magari così si vive meglio.

Gli Amondawa , che vivono in una remota foresta amazzonica, per esempio, non hanno il concetto di tempo, non hanno nemmeno il termine «tempo», e neanche «mese» o «anno». Non hanno orologi e neppure un calendario condiviso, fanno riferimento a successioni di eventi. Ma almeno loro gli eventi se li ricordano bene, al contrario dei nostri ragazzi del quiz. E soprattutto loro vivono in una foresta, i nostri ragazzi no.

In questi giorni, dopo il rientro, abbiamo tutti ripreso i soliti ritmi, abbiamo dovuto sincronizzare l’orologio del cellulare (quanti indossano ancora un orologio da polso ?) con quello mentale, quello che i neuroscienziati si affannano a studiare. Tutti, chi più o chi meno, abbiamo sperimentato il “blue mood post-vacanze”. Vacanze che spesso alterano la nostra percezione del tempo, proprio perché interrompo la nostra routine.

Viviamo freneticamente in un tempo in cui “È sempre l’ora del tè, e negli intervalli non abbiamo il tempo di lavare le tazze”, come diceva il Cappellaio Matto ad Alice nel Paese delle Meraviglie. In questo romanzo fantastico pubblicato nel 1865 dal geniale matematico e scrittore inglese reverendo Charles Lutwidge Dodgson, sotto il ben più noto pseudonimo di Lewis Carroll, la percezione del tempo è protagonista, tanto che il suo titolo è stato utilizzato per dare un nome ad una sindrome neurologica tra i cui sintomi, appunto, si osservano alterazioni del senso del tempo e dello spazio.

La mia ricerca su Google non ha prodotto nessun risultato che rimandasse ai tanti siti e blog che dispensano consigli on-line su come ottimizzare il nostro tempo, aumentare la produttività, bilanciare lavoro-famiglia-tempo libero  Ma il web ne è pieno. Questi nuovi guru non passeranno alla storia come i grandi di tutti i tempi che ho citato prima, anche se forse ci danno indicazioni utili, a volte supportate dalla scienza, per vivere meglio e avere successo nel lavoro.

La mia ambizione è quella di riuscire a dilatarlo, il mio tempo, in retrospettiva ed in prospettiva, vivendo il presente in compagnia di ricordi belli e di progetti grandiosi. Intensamente. Facendo il lavoro che mi piace (perché passiamo l’80% della nostra vita lavorando, come ci spiega questo semplice video)  e coltivando le mie passioni, costruendo una memoria da rispolverare nei momenti bui. Il che vuol dire anche cercare il tempo per fermarmi. Non è tempo perso, abbiamo tutti bisogno di fermare gli orologi, ogni tanto.

Tra un mese tornerà l’ora solare, le lancette andranno spostate di un’ora, ma il nostro tempo è comunque già segnato. Viviamolo al meglio, perché la Macchina del Tempo purtroppo non esiste (ancora).

Alice: Per quanto tempo è per sempre? – Bianconiglio: A volte, solo un secondo.

(Le Avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, Lewis Carroll,1865)

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PNR