Solidarietà Europea l'abbaglio Pietro Paganini

L’Abbaglio della Solidarietà Europea – Pietro Paganini – PNR167

Buona Domenica 🌈  Alla responsabilità individuale preferiamo affidarci all’atteggiamento vago e difficilmente quantificabile della solidarietà. Così restiamo appesi alla speranza che altri risolvano per noi quei problemi che potremmo invece, affrontare da soli con l’ausilio del senso critico. Il piagnisteo anti e pro europeo e l’auspicio di un Governo Draghi sono l’ennesima dimostrazione >>> 

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Paga

Nota

Ho suonato l’allarme. E puntualmente si sta verificando. Vogliamo il vaccino e pretendiamo che le aziende farmaceutiche ce lo diano gratuitamente. Molti governi del globo si appellano alle licenze obbligatorie >>> per sottrarre i brevetti alle imprese che sviluppano terapie contro il covid-19. Invece di elaborare piani sanitari per rendere farmaci e terapie innovative accessibili a tutti i pazienti, i governi preferiscono la via semplice di rubare i brevetti. Si tratta dell’ennesima umiliazione dell’ingegno umano, che scoraggia investimenti e creatività. La proprietà intellettuale va tutelata e stimolata. Continuiamo a credere nella favola storicista che sia un furto. Però intanto, imploriamo la farmaceutica perché ci trovi un vaccino. 

L’Abbaglio della Solidarietà Europea

Tra gli atteggiamenti condivisi da molti italiani vi è quello di rimandare ad altri la soluzione di problemi che non riguardano strettamente la sfera personale. Sono gli altri che devono risolvere le questioni legate al convivere.  
QUESTIONE CULTURALE   È la nostra cultura che è rimasta imbevuta di questo atteggiamento sin dal tempo delle clientele romane; dei feudi; dei principi; delle corporazioni fasciste; dello stato moderno e dei grandi partiti di massa. Più recentemente, nella società fluida, ci affidiamo ancora una volta ad un messia, a quell’autorità che per non si sa quali meriti, dovrebbe garantirci una vita migliore
AGONIA DELL’INDIVIDUALISMO   Non abbiamo mai abbandonato la nostra dimensione tribale per preferirgli l’individualismo che anzi rifuggiamo impauriti considerandolo un tradimento della fratellanza che ci legherebbe all’interno di una comunità. Rinunciamo così a priori, alla responsabilità individuale, che è il bene più prezioso di cui disponiamo inconsapevolmente. 
L’ILLUSIONE DELLA SOLIDARIETÀ   Da qui pure il continuo ricorso alla solidarietà che siamo riusciti ad inserire persino nella Costituzione italiana (Art. 2) e nelle clausole dei trattati europei
PERCHÈ È IMPORTANTEcredere nell’individuo? Invece di adoperarci per lavorare più duramente a superare i problemi, anche difficili, che ci stanno davanti, invochiamo l’aiuto fraterno degli altri membri della nostra società. Essendo un atteggiamento la solidarietà resta teoria, non quantificabile, perciò rimane un atteggiamento vago e soggetto ad interpretazioni individuali. Così la nostra idea di solidarietà si manifesta molto diversamente da quella dei cittadini del Nord Europa o anglosassoni che sono decisamente meno fraterni e più individualisti di noi in Italia. 
NON POSSIAMO   quindi, pretendere che quello che vorremmo ci sia dovuto; perché gli altri devono essere solidali nei nostri confronti, anche se ne accenna una clausola. 
Non vuol dire che dobbiamo fare sempre e comunque, da soli. Ci sono circostanze dove questo non è possibile. È il caso della drammatica situazione attuale cui non eravamo preparati.  

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EUROPA LABORIOSA   Non dobbiamo però, atteggiarci come il poverino che ha bisogno di aiuto. E che per altro ha difficoltà a gestire il contributo esterno altrui. Cioè non sappiamo fornire garanzie. Dobbiamo essere piuttosto degli individui laboriosi che ricercano quel sostegno e quegli investimenti per potenziare la nostra economia. A beneficiarne non saremmo soltanto noi ma l’intera area di conviventi. Nel caso specifico l’Europa
PIAGNISTEO CONTINUO   Invece no. Continuiamo a piangere rispetto a culture impermeabili al piagnisteo. Alle emozioni del momento preferiscono i fatti che sperimentano quelli che  il senso critico può aiutare a produrre. 
IL MESSIA   Questo atteggiamento lo rivediamo anche nella imbarazzante invocazione da parte dei mediaMAIN STREM –  e delle elite, soprattutto, di un fantomatico nuovo Governo. 
Non collaborano per affrontare la situazione difficile con un Governo che possiamo non amare ma che è l’espressione del Parlamento e quindi dei cittadini. Vorrebbero illuderci che un altro governo, messianico appunto, sia necessario e sia possibile. 

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ELITE SPREZZANTI   Quelli che invocano un Governo di ricostruzione nazionale a guida M. Draghi, seppure sono un elite istruita, ignorano o meglio dimostrano di disprezzare la democrazia rappresentativa
COME FUNZIONA LA DEMOCRAZIA   Prima di un Governo Draghi l’attuale dovrebbe entrare in crisi. Poi ci dovrebbero essere nuove elezioni, visto che ad oggi non esiste sintomo di altra maggioranza. Ma anche se il Presidente della Repubblica volesse giocare la carta del nome dell’ex Governatore della BCE, l’attuale Parlamento che ha il mandato dei cittadini, dovrebbe sostenerlo non si capisce con quali voti. Tutto questo richiederebbe tempi lunghi; una squadra di Governo; un cambio istituzionale complesso e oneroso che allo stato delle cose sono pure elucubrazioni.  
Il Governo Draghi avrebbe lo stesso DNA del fu Governo Monti di cui ricordiamo le sorti. 
È la dimostrazione, ennesima, che non vogliamo affrontare i problemi con la nostra responsabilità, ma tendiamo ad affidarci ad altri per poi accusarli di tradimento. Forse dovremmo cercare in noi stessi la propensione a risolvere le questioni che ci riguardano. 

L’Abbaglio della Solidarietà Europea – Pietro Paganini – PNR167

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