Agendadigitale.eu, 16 gennaio 2016 L’Industria 4.0 è stata il Santo Graal dell’anno che chiude. Lo si è cercato nelle università,… Continue Reading
Studio24 – Rainews: Voucher e Art. 18, la delibera della Consulta
Il no della Consulta al Referendum sull’articolo 18 e il via libera agli altri due quesiti, voucher e appalti in… Continue Reading
Unomattina – Rai Uno: Voucher, tra boom e critiche
Sui voucher il dibattito rimane ancora aperto. Ma cerchiamo di capire, con ordine, cosa sono e che impatto hanno avuto nel mondo del lavoro.
Il voucher è uno strumento introdotto per la prima volta nel 2003 con lo scopo di permettere la remunerazione legale di alcuni lavori che altrimenti non avrebbero potuto essere contrattualizzati: dalle ripetizioni scolastiche alle pulizie, passando per i lavori stagionali e quelli nel settore turistico. I voucher vengono acquistati dal datore di lavoro che poi li consegna al lavoratore. Il taglio più piccolo vale 10 euro e corrisponde a un compenso netto per il lavoratore di 7,5 euro. Il resto viene incassato dall’INAIL e dall’INPS, che in cambio forniscono una copertura contributiva e assicurativa.
Nel corso degli anni la possibilità di utilizzare i voucher è stata costantemente ampliata. Inizialmente erano uno strumento circoscritto a pochi settori e poche categorie di lavoratori, mentre oggi possono essere utilizzati da molte più persone e in quasi tutti i settori lavorativi. I momenti più importanti nella “liberalizzazione” sono stati le riforme del 2009 e del 2010, volute dal governo Berlusconi, e soprattutto quella Fornero del 2012, in cui vennero inseriti alcuni nuovi limiti ma la possibilità di pagare con voucher venne estesa notevolmente. Il Jobs Act del governo Renzi è intervenuto sui voucher solo alzando da 5 a 7 mila euro netti la cifra massima che è possibile guadagnare tramite voucher in un anno.
Negli ultimi anni il ricorso ai voucher è aumentato moltissimo: sono passati da mezzo milione nel 2008 a 121,5 milioni nei primi dieci mesi del 2016. Le ragioni di quest’aumento, però, non sono chiarissime. Una parte si deve alla crescente liberalizzazione nell’utilizzo dello strumento. Ma è durante il governo Renzi che il ricorso ai voucher ha avuto un incremento rapidissimo, passando dai 24 milioni venduti nel corso del 2013 ai 121,5 nei primi dieci mesi del 2016, nonostante il Jobs Act abbia modificato solo leggermente i regolamenti rispetto agli interventi del 2008-09 e del 2012.
TV2000: Allarme disoccupazione giovanile, 4 su 10 non lavorano
L’economia italiana fa molta fatica a creare innovazione e posti di lavoro. Una misura come quella dello Jobs Act può essere apprezzabile solo se attuata in maniera temporanea, ma diventa insostenibile nel lungo periodo.
Non si può fare una riforma del lavoro senza la compartecipazione di altre riforme. La mia intervista per TV2000.
Una vita per noi
Gianni Brera una volta disse che il calcio è metafora della vita. Per Severino Rossini il nuoto e lo sport… Continue Reading
Bugie, grosse bugie, statistica: una rilettura dei dati sui voucher
Con l’aiuto di Giacomo Bandini vi propongo una rilettura rapida dei dati INPS/INAIL sui voucher. Voglio ricordare che il voucher… Continue Reading
Babbo Natale Smart: non ha perso il lavoro, l’ha creato
Grazie Babbo Natale. Come ogni anno hai fatto felicissimi tanti bambini. Molti si staranno chiedendo come riesci a fare così… Continue Reading
I giovani italiani in fuga dalla mediocrazia
La Stampa, 24 dicembre 2016 – Perché un giovane dovrebbe rimanere in Italia? La questione dei cervelli in fuga va… Continue Reading
Rainews – Studio24: Poletti e i cervelli in fuga
Lunedì 19 dicembre il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha risposto alle domande di alcuni giornalisti a Fano, in provincia di Pesaro… Continue Reading
Rainews – Studio24: L’incubo del dopo referendum
La situazione politica italiana nel dopo referendum si delinea piuttosto complicata. Il Governo Gentiloni ha appena quattro giorni ed è già… Continue Reading