Tutela della Proprietà Male l’Italia competere.eu property rights alliance pietro paganini non ripete
Tutela della Proprietà: Male l’Italia – Studio Competere e Property Rights Alliance (Pietro Paganini)
Competere e la Property Rights Alliance hanno presentato l’Indice Internazionale per la Tutela dei Diritti di Proprietà (Property Rights Index IPRI).
Lo studio misura come viene tutelata la proprietà in oltre 129 Paesi, rappresentanti il 98 per cento del PIL mondiale ed il 94 per cento della popolazione. Realizzato dalla Property Rights Alliance, la coalizione internazionale di 123 istituti di ricerca operanti in 73 nazioni.

LEGGI L’EXECUTIVE SUMMARY DELL’IPRI 2020 >>>

 

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Tutela della Proprietà: Male l’Italia

Senza adeguata tutela dei diritti di proprietà è difficile innovare e creare sviluppo economico. Questo quanto emerge dall’International Property Rights Index 2020 (Indice Internazionale sulla tutela dei diritti di proprietà 2020). L’indice si compone di 3 voci principali che riguardano il “sistema politico e giuridico”, la “tutela dei diritti fisici” e la “tutela dei diritti intellettuali”. L’Italia è insufficiente nella prima voce, soprattutto per quanto riguarda la stabilità politica e l’efficienza e l’efficacia della giustizia civile, oltre agli alti livelli di corruzione percepiti, mentre raggiunge una risicata sufficienza nelle altre due. Altri punti deboli sono la tutela del copyright e la capacità di accesso al credito i cui punteggi sono molto bassi

UN RISULTATO DELUDENTE

L’Italia, emerge dall’Indice, peggiora ulteriormente la propria posizione da 46° a 47°, tra le peggiori nella UE, troppo distante dagli altri Paesi del G7. Il nostro paese si colloca 47°, dopo il Sud Africa e l’Uruguay, con un punteggio finale di 6.2 su 10. Il distacco con i vertici della classifica è significativo. Finlandia, Svizzera, Singapore, Nuova Zelanda e Giappone, che occupano i vertici, hanno tutte un punteggio superiore a 8. I Paesi del G7 mediamente hanno ottenuto un punteggio medio pari a 7.7.

LA PARITÀ DI GENERE FAVORISCE L’INNOVAZIONE

Nell’edizione 2020 particolare peso nel giudizio finale è stato dato alla parità di genere. In molte nazioni questo obiettivo è ancora lontano dall’essere raggiunto e questo condiziona anche la tutela della proprietà intellettuale e fisica. Inoltre, dove la parità tra i sessi e gli individui non è pienamente raggiunta vengono rallentati i processi di innovazione e sviluppo. Il problema deve essere affrontato in modo prioritario insieme alle potenziali conseguenze della pandemia Covid-19.

DIFENDERE LA PROPRIETÀ ANCHE NELLA PANDEMIA

La premessa all’Indice della curatrice Sary Levy-Carciente mette l’accento anche sulla necessità di rafforzare la tutela dei diritti di proprietà durante eventi emergenziali come la pandemia. I governi devono lavorare per garantire che la proprietà sia difesa – si pensi anche alla necessità di produrre vaccini e nuove terapie – per far sì che la ripresa economica e sociale sia ancora più forte.

LEGGI L’INTERNATIONAL PROPERTY RIGTHS INDEX 2020 >>

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PNR