di Maria Serra

A dispetto dei tempi della burocrazia e della politica, c’è un mondo fatto di uomini e donne sulle cui gambe camminano idee che costruiranno il futuro. E’ grazie a queste persone che credono e spendono le loro esistenze nel valore della scoperta, che abbiamo potuto evolverci e disporre di strumenti che hanno cambiato e migliorato la nostra vita.

Se nel corso delle ere storiche, non ci fossero stati uomini e donne intraprendenti e curiosi, oggi banalmente non potremmo sederci di fronte ad un pc per condividere pensieri e riflessioni con una comunità mondiale che, grazie al potere della rete e della tecnologia, ci consente dalla nostra scrivania di oltrepassare oceani e montagne. A prescindere da come la si pensi,  il fenomeno della globalizzazione ha rivoluzionato il nostro modo di vivere.

Ragioniamo solo su questi ultimi venti anni. Il passaggio dal XX al XXI secolo è stato, almeno per la generazione degli attuali quarantenni, un vero e proprio spartiacque.  A cavallo tra gli anni ’90 e il 2000,  il telefono portatile era considerato un vero e proprio status symbol, riservato a pochi eletti. Oggi, secondo i dati contenuti nel rapporto Italia dell’Eurispes il 93,1% possiede un telefono cellulare e lo smartphone si conferma lo strumento tecnologico più diffuso nel nostro Paese: ne ha uno il 75,7% degli italiani. Almeno sulla comunicazione in senso lato non siamo secondi a nessuno, visto quanto tempo passiamo al telefono per semplici chiamate tra parenti e amici.

Ma non ci sono solo il cellulare o lo smartphone ad aver cambiato la nostra quotidianità: da internet alle auto ibride, passando per la tecnologia GPS sulle automobili all’utilizzo del laser per il restauro di opere d’arte e monumenti antichi di migliaia di anni, dalla chiavetta USB alla nascita di Wikipedia, è stato davvero uno tzunami che ancora oggi non sappiamo davvero sfruttarne tutte le potenzialità, come già fa un Millennials.

Una ricerca condotta da Found! non più di un anno fa su 50 testate internazionali (forse già storia, a questo punto…) inseriva nel novero delle dieci innovazioni tecnologiche del XXI secolo che più hanno cambiato il mondo social network (45%), smarthphone (41%), l’impiego del laser in ambito medicale e per la conservazione dei beni artistici (38%).  Il campo dove sono più impattanti le nuove scoperte è chiaramente quello della tecnologia (78%), basti pensare anche alle mirabolanti stampanti 3D, seguono le scoperte in campo scientifico (68%) e medico (58%).

L’ultima che ricordiamo è quella ad opera di Jacques Dubochet che ha ricevuto il premio Nobel 2017 per la Chimica, insieme a Joachim Frank e Richard Henderson  “per aver sviluppato la microscopia crioelettronica per determinare in alta definizione le strutture delle biomolecole”. Dopo anni di studi e ricerche, condotti a partire dagli anni ’80, Oggi la microscopia crioelettronica ci permette di capire come funzionino le proteine in un contesto dinamico, perché permette di “congelare” i vari stati e poi guardare il quadro complessivo. E in futuro, queste informazioni si potranno forse assemblare in una sorta di “film” che riveli che cosa accade, davvero, all’interno delle cellule, comprendendo ogni fotogramma di queste dinamiche.

Occasionalmente la scoperta può essere il terminale di una intuizione, più spesso è frutto di una faticosa ricerca, quella che ci permette di risolvere oggi problemi la cui soluzione era ritenuta impossibile o che ci ha permesso di trovare la cura a malattie considerate incurabili.

In rete ho trovato una frase illuminante di un lettore internauta: ‘il cervello lo hanno inventato miliardi di anni fa, eppure non viene usato da parecchi’. Come dargli torto, ma per fortuna esistono menti illuminate, spesso veri e propri visionari, che hanno costruito la storia di tutti perché non si sono accontentati  solo di vivere nel loro presente.

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PNR