PNR sostiene la Scuola di Liberalismo che riprende nelle tante città d’Italia. Quella che inizia a Sulmona è la 110° edizione della SdL. Grazie all’Amico Enrico Morbelli (leggi l’intervento di Saro Freni) che in questi anni ci ha aiutato a diffondere il Liberalismo e il metodo Liberale, avvicinando molti cittadini di giovane età ai principi e alle idee dei pensatori Liberali. Tutto ciò è avvenuto mentre a molti dei sedicenti liberali impegnati in politica si è annebbiato il pensiero. Più che mai in questa straordinaria fase di cambiamenti umani, economici, culturali e sociali, che sta confondendo il pensiero contemporaneo, c’è bisogno di una proposta Liberale che promuova la libertà e faciliti la convivenza tra individui diversi.

Nel 1497 Giovanni Caboto sbarcò in Nord America. Cinque anni prima, il 12 Ottobre, Cristoforo Colombo incappò nel Sud dell’America. Erano entrambi italiani (cervelli in fuga) al servizio dell’Inghilterra (da qui John Cabot) e della Spagna. Erano entrambi scopritori. Scoprirono il nuovo mondo (di allora) contribuendo a trasformare radicalmente gli equilibri economici e soprattutto il modo di vivere. La scoperta è il tema che abbiamo voluto affrontare questa settimana.

La scoperta di Colombo è il frutto del caso, come sanno anche i bambini. Il caso fa parte, ne è una variabile, delle scoperte scientifiche. Il viagra, la penicillina, i fiammiferi, e molti altri strumenti, ne sono la dimostrazione. Colombo era un esploratore, un curioso che confidava nel metodo scientifico. Il metodo sperimentale era ancora grezzo, ma da lì a poco avrebbe consentito a noi uomini di accelerare la produzione di conoscenze e lo sviluppo tecnologico.

La scoperta è spesso stimolata dalla volontà dell’uomo di meravigliarsi, cioè di riempire quello spazio ignoto che altrimenti colmeremmo unicamente con l’immaginazione priva di riscontri. La scoperta di fatto, è stimolata dalla nostra immaginazione che allo stesso tempo, tende a negare, sostituendola  con i risultati della ricerca scientifica. Così in migliaia di anni l’uomo ha immaginato l’ignoto per poi riempirlo con il prodotto delle proprie scoperte. La scoperta infatti, è accompagnata dallo stupore, appunto, dalla meraviglia.

La propensione alla scoperta come la forza dell’immaginazione, devono però essere coltivate sperimentalmente. Non a caso Caboto e Colombo trovarono supporto laddove vi era, per diverse ragioni, un terreno più fertile. Dove non si stimolano le scoperte si finisce per vivere di sola immaginazione, e quindi con il proporre un’idea fissa del mondo. La scoperta presuppone invece, la continua ricerca attraverso la confutazione di quello che si è trovato fino ad allora.

In questo contesto, come scrive Morelli su PNR di questa settimana, il ruolo della politica è quello di stimolare le scoperte, non di inibirle. Meravigliarsi di ogni cosa è il primo passo della ragione verso la scoperta (L. Pasteur).

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PNR