Paganini non Ripete - Vol II - Liberalismo e Scienza

Paganini non Ripete –  Vol II – In Difesa del Liberalismo e della Scienza

In Defense of Liberalism and Science

Promuovo il Liberalismo e la Scienza, contro il Populismo e le Fake News

Con Paganini non Ripete –  Vol II – Liberalismo e Scienza propongo una critica al sistema delle Fake News in difesa della Scienza con lo strumento del Metodo Liberale.

Puoi scaricare Paganini non Ripete –  Vol II – Liberalismo e Scienza direttamente da Amazon qui e scoprire come le Fake News stanno annientando il pensiero Scientifico e la Scienza, favorendo il Populismo e uccidendo il Liberalismo.

Paganini non Ripete –  Vol II – Liberalismo e Scienza raccoglie i migliori articoli del 2018 sulla Scienza e le Fake News, scritti da Pietro Paganini per affermare il primato del Liberalismo contro il Populismo.

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Questa è invece l’introduzione al Vol. II di Paganini non Ripete in Difesa della Scienza e del Liberalismo.

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Mentre se vuoi le analisi di Paganini non Ripete le trovi qui, una per una, selezionate per l’edizione del Vol. II di Paganini non Ripete >>>

Quali potrebbero essere le soluzioni ai problemi sociali ed economici che stiamo affrontando? Ho cercato di rispondere in questo secondo volume di Paganini non Ripete. Ho raccolto le analisi che ho pubblicato durante il 2018 con la mia e-zine della domenica mattina. Le ho riorganizzate per macrotemi, senza tener conto della data di pubblicazione. L’obiettivo è quello di fornire un insieme più robusto di argomenti così che il lettore possa ricavarne una migliore comprensione e possa, soprattutto, digerire il metodo impiegato e le conclusioni raggiunte.

Si riconosceranno così i fatti che riguardano la quotidiana cronaca economica, sociale e politica, nazionale ed internazionale, ma anche le questioni più profonde che riguardano l’umanità, come la convivenza e la libertà.

Come spiega il Manifesto di Paganini non Ripete il mio obiettivo, anche con questa pubblicazione, è quello di contribuire a migliorare la convivenza tra cittadini per ampliarne la libertà e crescerne la prosperità. La libertà di ciascuno (oggettiva e soggettiva) è il fine ultimo a cui tendiamo attraverso le regole della convivenza. Spero con questo secondo volume, così come fu per il primo, e per tutte le pubblicazioni domenicali, ma non solo, di avere contribuito a stimolare il dibattito pubblico che in questi ultimi anni si è andato affievolendo per le medesime ragioni che ho discusso in tante occasioni e che trovate ben argomentate qui.

Il dibattito pubblico non è altro che lo spazio del confronto e quindi del conflitto democratico dal quale dovrebbero emergere le regole per migliorare il vivere insieme. Senza di esso ne perderebbe anche la conoscenza. E’ esattamente quello che si sta verificando. Siamo impauriti dalle conseguenze del cambiamento che la globalizzazione e la rapidissima evoluzione tecnologica sollecitano in modo ancor più pressante. Invece di affrontarlo con maggiore spirito critico, abbandoniamo il confronto e, seppur con modalità diverse tra i gruppi dirigenti e i cittadini, ci rifugiamo nelle rassicuranti narrazioni con cui il pensiero ideologico e magico/religioso ci illudono. Di qui, l’abbraccio dei gruppi dirigenti alla tesi per loro difensiva dell’attacco alla democrazia liberale (di cui omettono l’origine che è colpa loro) e l’abbraccio dei cittadini al populismo e all’autoritarismo quali soluzioni della speranza di fronte all’apparente incapacità dei cittadini di trovare forme di convivenza migliori. Ci stiamo illudendo di trovare la formula definitiva della vita felice. Ma non esiste. Ci sono solo situazioni provvisorie che cambiano con il tempo e che quindi dobbiamo affrontare di volta in volta con soluzioni diverse. Senza smettere mai di farlo.

Tantissimi, tutti i non liberali e certi liberali tremebondi, si sono illusi di aver trovato l’equilibrio perfetto con il primato del mercato e del capitalismo. Ma progressivamente con il passare del tempo e con condizioni nuove che sono maturate, in molti si sono trovati esclusi mentre in pochi hanno continuato a beneficiarne ciecamente senza – o pretendendo di – rendersi conto che la Società Aperta era solo per pochi perché le dinamiche sociali ed economiche costruite finora non erano e non sono più in grado di includere. I cittadini hanno sofferto e hanno accusato giustamente quel sistema di relazioni, che erroneamente, definiscono liberismo o neo-liberismo – titoli per i media e i talk-show in genere dimoranti su piattaforme di cultura illiberale – che li ha sostanzialmente allontanati dal benessere a cui erano abituati. Hanno perciò preferito tenersi lontano dai fatti per affidarsi alla speranza di chi li illude con soluzioni semplici ed affrettate. Non ne possiamo farne una colpa ai cittadini come invece tendono a fare le così dette élite. Il populismo come l’autoritarismo hanno il merito di aver colto questa drammatica esclusione. I così detti Forgotten hanno ora una voce e un sogno da inseguire. Non si realizzerà mai, ma almeno sono rassicurati.

Le élite cioè coloro che per varie ragioni hanno goduto del cambiamento, hanno continuato ciecamente a non riconoscere questa progressiva esclusione dei cittadini. Hanno peccato nel difendere questo stato di cose con l’analogo spirito ideologico e religioso con cui i cittadini si sono abbandonati al populismo. Hanno continuato sostenere che il commercio e il mercato libero, la globalizzazione e la Società Aperta, la digitalizzazione e l’automazione, sono il primato del pensiero Liberale da preservare. Nulla di più sbagliato e falso. Il Liberalismo è altra cosa, come voglio dimostrare con questo volume: non esclude ma è impegnato ad includere tutti gli individui. La Società è Aperta proprio perché allarga la convivenza tra cittadini affrontando i problemi attraverso il paziente e duro lavoro del conflitto democratico. Per raggiungere questi obiettivi è indispensabile evolvere di continuo sulla base dei fatti, non preservare i propri privilegi.

Le élite sono diventate tali quando come cittadini intraprendenti si sono arrese al consiglio delle lobby di abbandonare il Liberalismo quale metodo e di preferirgli la sua pantomima ideologica che va sotto il nome di neo-liberismo. Questo non è un movimento di pensiero che riconosce nel mercato lo spazio della competizione e del confronto tra idee diverse, ma un modello (fisso) ideologico che affida il primato sociale a chi riesce ad imporre la propria idea attraverso la manipolazione delle regole del confronto perpetuandola nel tempo, proprio al fine di escludere gli altri. È la negazione del Liberalismo. Questo invece, quale metodo preferisce il continuo confronto in cui le idee si scontrano e si intersecano per partorire la migliore. E tale resterà per il tempo necessario, fino a quando le condizioni che la storia presenta saranno cambiate.

Questo volume e i suoi contributi hanno scelto e propongono il Liberalismo quale metodo per promuovere la convivenza. In quanto metodo il Liberalismo è prima di tutto sperimentazione che muove dai problemi che il mondo presenta per proporre soluzioni sempre diverse. È metodo che produce conoscenza. È metodo che produce soluzioni provvisorie che siamo chiamati a sviluppare continuamente. È un duro e lungo lavoro. Così è questo libro. Un momento provvisorio di proposte che siamo chiamati a migliorare costantemente per allargare la nostra Libertà coinvolgendo sempre più cittadini.

PERCHE’ È IMPORTANTE? Così hanno inizio le mie analisi. Perché i fatti che ci riguardano sono problemi che coinvolgono il nostro vivere. Dai problemi partiamo. La scienza si occupa di problemi. Da questa parte, e non dalle ipotesi, come erroneamente ritengono in molti. Anche io muovo dalle questioni che si riferiscono al nostro vivere insieme e alla continua ricerca della libertà. E li affronto con il metodo sperimentale.

Ci ho provato anche questa volta, proponendo soluzioni alternative alla testardaggine delle élite rimaste ancorate alla tradizione ideologica del secolo scorso, e alla sciatteria ideologica di chi vende facili speranze. Rispondo con il metodo liberale proponendo soluzioni che rispondono ai fatti e con essi si confrontano continuamente.

Non è snobismo antagonista dell’elitismo e del populismo. E’, al contrario, il lavoro umile di chi affronta la realtà con il metodo della scienza e continua a lavorare per migliorare quanto propone.

Questo secondo volume è diviso in 5 sezioni che riconoscono situazioni contingenti urgenti. Nel primo capitolo affronto le grandi questioni del presente, come il lavoro, l’automazione, l’educazione, la sostenibilità, la libertà, la convivenza, soprattutto nel contesto della politica nazionale e internazionale. Nel secondo provo a elaborare soluzioni realizzabili nell’immediato. Nel terzo capitolo mi dedico al tema del libero commercio quale momento di riflessione sulla globalizzazione. Questa funziona solo se i cittadini vi possono partecipare tutelati da regole che ne favoriscono l’inclusione e la convivenza. Troppi invece sono esclusi. Negli ultimi due capitoli invece, mi soffermo sulle questioni che riguardano il futuro che ci sta davanti, non per immaginarlo, ma per provare a comprenderne le dinamiche e contribuire a costruire la Società Aperta.

RICONOSCIMENTI

Ho voluto dedicare questo volume, come il primo, a mio figlio Leonardo. Il futuro che qui proviamo a fabbricare è certamente suo e della sua generazione. Egli mi ha dedicato il presente, concedendomi il tempo di studiare, ragionare e scrivere. Ha atteso con una pazienza invidiabile e difficilmente riscontrabile in un individuo, soprattutto un bambino, che finissi di scrivere per dedicarmi a giocare con lui. È solito girarmi intorno e raccontare il suo mondo mentre io scrivo e mi pone domande sulle cose che ci riguardano; o si siede e legge per poi fare le medesime domande. Osservandolo trovo in lui l’ispirazione di chi dovrà affrontare sfide complesse che sono certo, affronterà coraggiosamente con la consapevolezza che solo con il duro lavoro del confronto si può migliorare il convivere.

Ringrazio anche Raffaello Morelli per il sostegno intellettuale costante, la pazienza, e soprattutto la voglia di continuare a promuovere il pensiero Liberale.

Non posso poi non lodare chi mi ha settimanalmente aiutato a pubblicare con perseveranza e precisione, dedicando il proprio tempo libero a fornire un prodotto editoriale di grande qualità.

Uguale gratitudine ai lettori perché sono un continuo stimolo, soprattutto tutti quelli, e sono tanti, che condividono idee e alimentano il dibattito, confortandomi o contraddicendomi, ma sempre nella dialettica del metodo liberale.

Gli articoli di questo volume sono stati scritti in luoghi spesso diversi, secondo i miei spostamenti, Amsterdam, Bali, Brussels, Davos, il Poggio di Leo (Toscana), Istanbul, Kuala Lumpur, Milano, Roma, solo per citarne alcuni. Ciascun luogo è stato di grande ispirazione oltre che una meravigliosa opportunità di scoprire il mondo.

Paganini non Ripete –  Vol II – Liberalismo e Scienza

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