La Stampa, 20 febbraio 2016 – È un problema che 100 mila italiani siano emigrati all’estero? No. Il mondo ci… Continue Reading
Agorà – Rai3: Effetto Evasione
Perché si evadono le tasse in Italia? Iniziamo con il dire che, nel nostro Paese, esiste una tendenza del tutto peculiare per cui esiste un’idiosincrasia nel rispettare le regole. A questo si aggiunge un’eccessiva pressione fiscale che si coordina con uno scarso funzionamento della burocrazia. In generale, esempi negativi nelle società hanno effetti negativi sulla fedeltà fiscale. La scarsa propensione all’onestà fiscale è un fattore che gioca certamente un ruolo negativo, ma pare anche che utilizzare la retorica “le tasse sono belle” non aiuti granché la lotta all’evasione, in mancanza di un sistema fiscale chiaro, semplice ed efficace nel combattere eventuali abusi. Si potrebbe quindi suggerire che con l’aumentare la qualità dei beni pubblici offerti, aumenta anche il grado di correttezza fiscale. Un fisco semplice, con sanzioni certe e uno Stato efficace ed efficiente nella fornitura nella fornitura di beni pubblici può combattere l’evasione.
Agorà – Rai3: Aspetta e spread
Innanzitutto cerchiamo di capire cosa sia lo spread. Lo spread è la differenza fra due tassi di interesse sui titoli… Continue Reading
Presentazione della nuova squadra per la Fondazione Einaudi
Il 3 febbraio 2016, presso la Camera dei Deputati, abbiamo presentato il nuovo corso della Fondazione Luigi Einaudi. Una fondazione che… Continue Reading
Milano può diventare un modello di innovazione
Corriere della Sera, 8 gennaio 2016 Giugno è ormai vicino e la campagna elettorale per Milano sta per entrare nel… Continue Reading
Uno Mattina – Rai1: Start Up, il futuro occupazionale
Sono 5.300 le startup innovative, con 23 mila addetti. È il patrimonio che può vantare l’Italia, un piccolo tesoro che… Continue Reading
Presentiamo il futuro alla Camera dei Deputati
Che lavoro farete da grandi? Così inizia il libro di Stefano Cianciotta e Pietro Paganini dal titolo “Allenarsi per il futuro. Idee e strumenti per il lavoro che verrà” che è stato presentato giovedì 10 dicembre dalle ore 11.30 alle ore 12.30 presso la Camera dei Deputati (Sala Stampa).
Edito da Rubettino, il volume – scritto a quattro mani da Cianciotta, editorialista e opinionista economico nonché docente di Comunicazione di Crisi presso l’Università di Teramo, e da Paganini, esperto di innovazione e sviluppo economico, nonché docente in Business Administration alla John Cabot University e presidente di Competere.eu – analizza, con un’indagine puntuale, le trasformazioni che stanno investendo il mercato del lavoro e il sistema educativo e scolastico, proponendo al contempo alternative valide agli attuali modelli educativi e didattici, soprattutto in funzione delle trasformazioni occupazionali che richiedono una istituzione scolastica più moderna, capace di rispondere efficacemente ai più recenti modelli produttivi.
Da qui ai prossimi anni, le nuove generazioni arriveranno a cambiare, in media, dai cinque ai sette lavori, svolgendo professioni completamente diverse e forse addirittura inesistenti. In questo contesto la sfida sarà riuscire a immaginare la traiettoria di sviluppo dei settori più in espansione e più bisognosi di cervelli. Di pari passo l’istituzione scolastica dovrà dunque dimostrarsi pronta nel formare nuovi talenti da un punto di vista tecnico ed intellettuale, sollecitando creatività e visione per affrontare le professioni del futuro.
“Questo significa che dobbiamo ripensare completamente la Scuola attuale che tende ad assopire, se non addirittura sopprimere qualsiasi pulsione creativa e imprenditoriale. Essere CURIOSI, essere CREATIVI, essere INTRAPRENDENTI: sono queste le tre principali attitudini attorno alle quali dovrà essere organizzata l’attività di insegnamento, in un contesto nel quale il sapere sarà ancora più facilmente accessibile e condivisibile attraverso la rete e le tecnologie. Le classi odierne, frontali e obsolete, dovranno trasformarsi in laboratori di sperimentazione e collaborazione; il ruolo dell’insegnante non si limiterà ad essere il tramite attraverso il quale apprendere, ma dovrà essere un coordinatore, una guida, un vero e proprio motivatore” – afferma Pietro Paganini.
“Il nuovo modello scolastico pedagogico, oltre che complementare al mercato del lavoro e ai cambiamenti socio-culturali – sostiene Stefano Cianciotta – dovrà essere in grado di anticipare e favorire la formazione di modelli di sviluppo sempre nuovi e proporre un metodo di apprendimento capace di far crescere una generazione di innovatori che siano in grado di adattarsi costantemente alle trasformazioni socio-economiche, anche quando avranno un’età avanzata. Ed è anche per questo che il nuovo sistema formativo, così come quello già proposto da Montessori, opererà attraverso un processo di apprendimento costante nel tempo, long life learning, perchè sappia formare chi deve continuare ad “allenarsi” per affrontare le sfide del Futuro.”
Senza la presunzione di offrire soluzioni, ma con l’obiettivo di indicare prospettive concrete e raccontare case histories di aziende che hanno investito e continuano a scommettere sul futuro, i temi affrontati nel libro hanno come comune denominatore la necessità di costruire percorsi virtuosi perché il nostro Paese si riappropri, valorizzandolo, del suo patrimonio più importante: la passione e la creatività dei giovani.
Ne hanno discusso con gli autori rappresentanti del mondo politico-istituzionale e imprenditoriale: da Dorina Bianchi, senatrice del Nuovo Centro Destra-Area Popolare, a Mariastella Gelmini (Forza Italia) già Ministro della Pubblica Istruzione durante il Governo Berlusconi; da Simona Malpezzi, (Partito Democratico) componente della Commissione Cultura, Scienze e Istruzione alla Camera a Michela Montevecchi (Movimento 5 Stelle) Segretario della Commissione Permanente Istruzione pubblica e Beni culturali. E ancora Marco Ceresa, Amministratore Delegato di Randstad Italia e Roberto Zecchino, Direttore Risorse Umane e Organizzazione della Robert Bosch Italia.
Ha moderato la presentazione Francesca Fialdini, giornalista e conduttrice del programma di Rai 1 ‘Uno Mattina’.
Riformiamo la scuola per creare nuovi posti di lavoro
Le scuole stanno fallendo nel preparare le nuove generazione ad affrontare un mercato del lavoro in trasformazione e ciò di… Continue Reading
Chiamala arma-ripresa: son le Zone franche per l’innovazione
Tratto dal Corriere della Sera – Il ritorno degli investimenti è uno dei fattori chiave per riprendere a crescere. Si… Continue Reading