Salute Senza Farmaci: Suicidio Assistito paganini

Salute Senza Farmaci: Suicidio Assistito – PNR151 – Pietro Paganini

L’ennesima occasione persa. Anche questa Legge di Bilancio servirà a poco sennonché a tappare i buchi e ad arruffare mance e favori. Non è l’estensione finanziaria di un progetto che persegue una visione solida di quello che noi cittadini vogliamo essere e fare. Ogni anno mi/ci ripeto/ripetiamo. Così i settori industriali portanti della nostra economia nazionale ed europea, come quello dei farmaci, della salute e delle cure, restano ignorati, ma addirittura sfruttati per alimentare la banca dei favori del potere politico e burocratico. Guarda i dati del settore farmaceutico e leggiamo insieme la mia riflessione.
Certamente più eccitante quanto ci offrono l’architettura e il design, anche se sotto le feste è difficile trovare novità significative. Chiudiamo l’anno con una carrellata di ricordi e di innovazioni importanti. E’ la Road to the Future.
Salute Senza Farmaci: Suicidio Assistito
Viviamo più a lungo. Spendiamo di più per pensioni e sanità. Ma le nascite diminuiscono. Così le entrate per mantenere il sistema sociale sono destinate a diminuire. Il sistema è così insostenibile. Sarebbe perciò intelligente investire in terapie innovative per migliorare l’efficienza delle cure: vivere più a lungo, vivere bene, vivere spendendo meno. Il Governo, come i precedenti, fa esattamente l’opposto. Non investe nell’educazione e in R&D.
L’industria farmaceutica e delle scienze della vita spinge la crescita, investe, innova, eppure continua ad essere penalizzata dalla regolamentazione e dall’incertezza amministrativa. Il perverso meccanismo del Paybeck minaccia gli investimenti e la capacità delle aziende di produrre innovazione. Nel frattempo politica e burocrazia non garantiscono stabilità e certezza delle regole.
PERCHÉ È IMPORTANTE?   Si tratta di un settore che ha dimostrato una straordinaria resilienza; la sua anti-ciclicità è legata alla capacità di innovare, di investire pienamente nei talenti, di creare buona occupazione. L’Italia (2018) è il primo esportatore di farmaci in Europa.
NONOSTANTE TUTTO…   La politica promulga provvedimenti ostili fomentata da un’ideologia anti industriale; la burocrazia promuove regole autoreferenziali per tutelare il proprio potere a scapito della libera iniziativa e della concorrenza. Eppure il settore ha assunto stabilmente 3000 nuovi lavoratori in un contesto nazionale di occupazione debole; ha raddoppiato gli investimenti in R&D mentre calano quelli pubblici e privati negli altri settori.
LE CONSEGUENZE ININTEZIONALI   Il perverso meccanismo di controllo della spesa farmaceutica che la burocrazia ha coltivato nel tempo ha maturato il payback, una tassa occulta. È un meccanismo per limitare gli eccessi di spesa pubblica che invece  scoraggia  l’innovazione: più innovo, più i miei farmaci e le mie terapie vengono impiegate, più soldi dovrò restituire allo Stato centrale e alle Regioni. Si tratta della conseguenza involontaria di una scelta politica innocente o è una il prodotto di una decisione ponderata?
I RITARDI NEI PAGAMENTI   tra il 2013 e il 2017 si è accumulato un contenzioso presso i TAR del valore di circa 2 miliardi di euro a causa della mancata digitalizzazione dei sitemi di fatturazione. Una somma che le Regioni non hanno potuto incassare e quindi spendere per garantire prestazioni sanitarie migliori.
IL GOVERNOGialloverde aveva promosso un’intesa tra le Regioni e le aziende farmaceutiche per sanare i precedenti contenziosi, ponendo al contempo le basi per una gestione del periodo di passaggio (2018 e 2019); e infine aprire una fase tutta nuova di revisione della governance complessiva.
LE REGOLE   cambiano troppo rapidamente per accondiscendere gli interessi della politica e della burocrazia. Si scoraggia così, l’ingresso di ulteriori investimenti che invece, riconoscono nell’industria farmaceutica italiana un grandissimo potenziale. È perciò, urgente eliminare le residue sacche di incertezza ed aprire una stagione nuova di dialogo e collaborazione tra Istituzioni e industria.
ENTENTE CORDIALE   Il precedente Governo ha previsto di dar corso alla definizione delle competenza per l’anno 2018 in tema di ripiano dello sforamento dei tetti della spesa farmaceutica e di modificare la capienza delle soglie stesse sulla base dei trend storici di spesa già a partire dall’anno 2019. Si vuole evitare di alimentare le condizioni per una nuova stagione di ricorsi e tribunali, e di concentrarsi. Si deve invece lavorare sulle priorità strategiche per la crescita, l’innovazione, la ricerca e la buona occupazione.
NON SPRECHIAMO   le ultime opportunità di essere un paese all’avanguardia. I fallimenti della chimica, dell’informatica, il dissesto dell’acciaio e i problemi dell’automotive, non sono e non devono essere un alibi per rinunciare anche a quei settori che crescono investendo. Nonostante la politica e la burocrazia. Da oggi, speriamo, grazie ai Governi e alla burocrazia.
Salute Senza Farmaci: Suicidio Assistito – PNR151 – Pietro Paganini
Image credit: courtesy of The Economic Times >>> cura terapia salute farmaci
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