-42 giorni alle elezioni e non si intravede un movimento politico che presenti una sua idea del futuro e di come costruirlo affrontandone i problemi che ci pone.

Così ho scritto su La Stampa di sabato mattina con particolare riferimento alle proposte fiscali e così ho sostenuto in un intervento in RAI.

Ho lanciato ai partiti l’idea di Burocrazia Zero:

  • un ottimo slogan elettorale, meglio della tassa piatta;
  • esprime chiaramente l’idea di Stato ed il rapporto Stato – Cittadini;
  • racconta agli osservatori e agli investitori cosa l’Italia vorrebbe essere.

PERCHE’ E’ IMPORTANTE?   La burocrazia annienta l’intraprendenza e la vitalità degli individui, è un costo gravoso ed inutile che rallenta la produttività, riduce il cittadino al ruolo di suddito, sottomettendolo ad un potere occulto di cui non ha diretto controllo che si cela dietro le norme che la politica promulga per governare lo Stato.

E’ PARADOSSALE   La politica che ci rappresenta produce regole che validano la presenza di un sovra-governo della burocrazia che sfugge al controllo della politica stessa.

IN ALTRE PAROLE   le regole che dovrebbero migliorare la nostra convivenza e quindi ampliare la libertà, producono l’effetto esattamente contrario.

LA BUROCRAZIA SI NUTRE DEL CAOS NORMATIVO   per controllare la convivenza e limitare la libertà.

VOGLIAMO UN GOVERNO DEI CITTADINI   rispetto a quello della burocrazia. Libertà contro privilegio secondo la tradizione Liberale.

L’idea di burocrazia ha subito una metamorfosi. Dall’organizzazione perfetta di Weber dove regole e ruoli santificano l’efficienza, al (recupero del concetto) Leviatano di Hobbes: una rete di clientele che attraverso la complessità delle norme e delle procedure rifuggono l’efficienza per incatenare la libera iniziativa degli individui e fondare il proprio potere a spese dei cittadini medesimi.

CI STIAMO ILLUDENDO   che il problema sia il livello della pressione fiscale. Che è infatti, in gran parte, la conseguenza del costo eccessivo dell’inefficienza burocratica.

CORNUTI E MAZZIATI   paghiamo tanto un sistema che ci ostruisce.  Potremmo voler pagare tanto in cambio di welfare e di servizi (modello scandinavo). E’ un approccio criticabile, ma potrebbe funzionare. MA PAGARE TANTO PER NON FUNZIONARE…

LA BUROCRAZIA E’ IL PRIMO PROBLEMA PER CITTADINI ED IMPRESE   più che la pressione fiscale. Per questa ragione prima di abbassare il peso del fisco, che è doveroso, prima di introdurre una tassa piatta, che è benvenuta, sarebbe opportuno liberarsi della burocrazia, semplificando i processi e le procedure, e togliendoci così di torno una casta il cui intento non è migliorare la convivenza tra cittadini o  animare il mercato, ma mantenere il proprio potere.

DOMANDA: COME INTRODUCI LA TASSA PIATTA SENZA RIPENSARE LA STRUTTURA E IL FUNZIONAMENTO DELLO STATO?

SOSTENIAMO LA BUROCRAZIA ZERO   è una comunità di cittadini che si dotano di poche e semplici norme per regolarne la convivenza. La burocrazia dovrebbe essere misurabile rispetto al grado di libertà e di iniziativa degli individui.

Così potremmo essere un paese dinamico
che stimola l’iniziativa e attira gli investitori.

La trasformazione digitale, e in generale le tecnologie, potrebbero essere lo strumento per semplificare la macchina dello Stato.

Serve la politica, che ripensi la struttura stessa dello Stato e il ruolo del Governo. E’ la politica che deve ritornare centrale, sbarazzandosi di quella categoria di cittadini, i burocrati, che ne ha celatamente preso il ruolo per gestire il potere e ridurre noi in sudditi.

ALLORA, cosa aspettate a promuovere la BUROCRAZIA ZERO?

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PNR