L’Italia ha risposto alla richiesta europea di correzione dei conti pubblici per 3,4 miliardi. “Nessuna manovra estemporanea, riduciamo il debito nel nostro interesse con una strategia che protegge la crescita” – dice il ministro dell’Economia, Padoan.

Le difficoltà economiche in cui naviga il nostro Paese vanno analizzate da un punto scientifico e sperimentale. La colpa non è dell’Europa, ma di un’economia che non è in grado di progredire. Pensiamo al post Brexit: una città come Milano dovrebbe sfruttare l’immensa chance di trasformarsi in un hub innovativo e finanziario, invece ci si sofferma esclusivamente nel tentativo di portare l’Agenzia del Farmaco, lasciando così le più importanti istituzioni finanziarie a Francoforte.

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PNR