stand up for a new EU paganini
Stand Up for a New EU – PNR 108 – Pietro Paganini – ENGLISH VERSION HERE
Vi segnalo il pezzo su Il Sole 24 Ore che prova a discutere il rapporto scuola/lavoro muovendo da quello che le imprese cercano. Non è un analisi sulle risorse umane ma sui principi che fondano la scuola. C’è anche la registrazione dell’intervento a Omnibus La7 che ha scatenato tanti messaggi di sostegno ma anche tanti attacchi da entrambi i poli-polarizzati, populisti ed euro elite. In proposito mi preoccupa molto l’organizzazione che molto efficientemente sta minando alle basi dell’Europa e della nostra Libertà, trovi i miei argomenti qui sotto.
E poi ci sono le foto dell’arte, architettura, design, e tecnologia con cui immaginiamo il futuro. 
 
ANALISI DELLA SITUAZIONE I   La de-crescita è felice. 
 
ANALISI DELLA SITUAZIONE II   In occasione della Giornata della Memoria si è manifestata la potenza dell’organizzazione internazionale dei populisti e degli autoritari. Non hanno voluto consacrare la memoria ma accusare la Germania attraverso un’operazione una strategia così efficiente e talmente esemplare che in pochi se ne sono accorti tra gli analisti. 
 
La Shoa come parallelo tra la Germania di allora che voleva sfruttare i cittadini di religione ebraica per impadronirsi del loro potere economico e sociale e la Germania di oggi che sfrutta la UE per dominare l’Europa
 
PERCHE’ E’ IMPORTANTE?   Questa campagna anti Germania è voluta e molto ben orchestrata con investimenti economici e risorse umane e tecnologiche da ambienti internazionali ed in particolare USA e Russia. L’obiettivo finale è sostenere quelle forze nazionaliste che vogliono l’eliminazione delle Società Aperte e quindi dei governi di ispirazione liberal-democratica che ad esse si contrappongono – goffamente. 
 
ANTI EU   è questo l’obiettivo finale. Il maturare seppur difficoltoso del progetto Europeo indebolirebbe diverse nazioni – espressione di ideologie ben precise e non Liberali. L’Europa divisa in nazioni continuerà a produrre innovazione ma soprattutto tanti consumatori, e soprattutto non sarà mai in grado di competere alla pari di paesi più grandi e organizzati. 
 
L’EUROPA UNITA   sarebbe un pericolo perché produrrebbe tanta innovazione, consumerebbe meno dall’estero, mentre potrebbe molto più facilmente imporre i suoi prodotti agli altri. In questo il surplus commerciale della Germania, ma anche dell’Italia – pre decrescita felice – sono un esempio significativo. Paesi che vivono di export come gli Scandinavi acquisterebbero potenza in un contesto di unità.
 
SOLI   i paesi europei sono dei validi partner che producono e consumano su dettatura. UNITI   giocherebbero per la squadra. 
 
NON E’ COSPIRAZIONE   ma la semplice analisi dei fatti. Si osservino i movimenti ben organizzati in rete secondo una struttura piramidale che dall’alto manovra la struttura della comunicazione con messaggi che incolpano l’Europa dei problemi di tutti i giorni offrendo la soluzione semplice e sicura della disgregazione. 
 
E’ UN PENSIERO ARTICOLATO   che si affida a formule economiche e di politica monetaria anche interessanti ma totalmente teoriche che ignorano i fatti e soprattutto le azioni dei cittadini. Colgono le difficoltà dell’integrazione UE – compresi i tanti errori che ci sono, vedi alla voce “allargamento” – e invece di risolverle per promuovere maggiore libertà e prosperità, le smontano teoricamente isolandole dai fatti. L’idea è che isolando i singoli paesi si possa stare meglio. 
 
CHI TRA GLI ITALIANI   si è fatto promotore di questo pensiero o è in malafede, cioè agisce per interessi personali, oppure non si rende conto che l’isolamento a prescindere dalle teorie economiche, non porta alla prosperità ma alle guerre per la supremazia. Sarebbero le guerre europee tra i piccoli stati per i rapporti con le potenze economiche dei paesi terzi che portano però al controllo dall’esterno. 
 
SVEGLIA PRIMA CHE SIA TARDI   tra gli europeisti le più addormentate sono le elite. Sono cascate nella trappola e si polarizzano nel dibattito senza però cogliere il fastidio dei cittadini. Questi ultimi, in assenza di progetti politici per una UE rinnovata (e unita), piuttosto che credere alle vecchie ricette fallimentari preferiscono affidarsi alle promesse di un avvenire utopico. 
 
Stand Up: for a New EU – PNR 108 – Pietro Paganini
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PNR