Il Ritorno del Re Sole
Il Ritorno del Re SolePietro PaganiniPNR66
ROAD TO 2050…Buona Domenica. Il 2018 è e sarà l’anno del ritorno al passato, cioè degli uomini soli al comando. Dalla Cina agli Usa, passando per la Russia e il Medioriente, si sta imponendo un modello di leadership autoritario e poco propenso alla promozione della Società Aperta. Sabrina Cirillo propone per PNR66 un ripensamento del rapporto tra leadership e strategia. Luigi Mazzella analizza la pericolosa incomprensione tra generazioni diverse che è fomentata dal rifiuto del cambiamento. E poi…un riassunto degli interventi della settimana (Omnibus e RaiNews) e…il meglio del Salone del Mobile, lo spazio della generazione che condividedegli oggetti intelligenti e la foto dall’universo. Buona Lettura…
 
Come cittadini stiamo rapidamente tornando all’idea che la nostra libertà e il nostro vivere insieme possano essere meglio tutelati da un uomo forte al comando dello Stato. E’ un ossimoro, o meglio una contraddizione. La nostra libertà aumenta con il migliorare della convivenza, che è regolata e bilanciata dallo Stato. Siamo cioè noi cittadini che attraverso diverse forme di confronto e partecipazione (la migliore si è dimostrata essere quella della rappresentanza tipica delle democrazie liberali) ci dotiamo di regole e politiche per coltivare la nostra libertà e prosperità. 
Stiamo invece osservando che il prodotto del nostro processo decisionale è un leader. Paradossalmente noi cittadini demandiamo a rappresentarci figure forti. Che in quanto leader non ci rappresentano, bensì vogliono comandare. La differenza è profonda. 
Il Congresso cinese ha conferito un mandato a vita a Xi Jinping aumentandone di molto i poteri. Un plebiscito riconferma Putin ad ogni tornata elettorale. Il Presidente Trump decide anche a costo di mettere in difficoltà il sistema di garanzie del check & balance. In Medioriente, l’Arabia Saudita è il migliore esempio, si stanno imponendo leadership roboanti. 
 
PERCHE’ E’ IMPORTANTE?   Leadership egocentriche cullano l’illusione dei cittadini che processi decisionali più rapidi producano migliori condizioni di vita. Sperimentiamo invece una riduzione della libertà dei cittadini. 
 
IL PERICOLO   di questo atteggiamento tocca anche EuropaItalia
 
PERCHE’ STA SUCCEDENDO?   Le ragioni sono molteplici e complesse, e diverse in ogni paese. Hanno radici nella storia e nella tradizione, e quindi nella cultura. Esse non denotano affatto, come alcuni hanno argomentato recentemente, la fine o la crisi delle democrazie Liberali, e del Liberalismo in generale. Al contrario  ci richiamano non tanto ad un ripensamento del Liberalismo, quanto piuttosto all’impiego del Liberalismo quale metodo sperimentale, per meglio affrontare i problemi della contemporaneità. L’importante non è usare parole liberali, ma comportarsi da liberali.
 
LA VELOCITÀ  UBRIACA   Le radicali trasformazioni che stiamo rapidamente sfidando o meglio, che siamo costretti ad affrontare nel contesto della globalizzazione digitale, richiedono tempo per essere comprese e risolte. E’ la normale evoluzione del confronto tra esigenze e idee e di cittadini diversi. Ma siamo diventati insofferenti verso il tempo. Vogliamo tutto subito e fatichiamo ad accettare che la convivenza si costruisce un passo alla volta, attraverso prove ed errori. 
 
PREFERIAMO ILLUDERCI   che le scelte rapide di un solo leader, cioè gli ordini, siano più efficaci. Ci rassicurano e soprattutto soddisfano la nostra sostanziale – e atavica – pigrizia. Il confronto si fonda sul dubbio del metodo sperimentale, che richiede la meravigliosa propensione alla ricerca dell’errore, che in molti odiamo riconoscere. 
 
EGOCENTRISMO   Questo modello di leadership che inseguiamo ha prodotto nella storia risultati devastanti per l’umanità. Perché alimenta l’egocentrismo umano che oppone al così detto Se Sacro, o alla consapevolezza del se. Questo egocentrismo è ulteriormente – e pericolosamente – fomentato nell’attuale contesto di iper presenza che media e social media alimentano generando fenomeni emotivi collettivi
 
IN ITALIA…   da Berlusconi in poi si è andato imponendo questo modello di leadership, egocentrica, che finisce non solo per annientare qualsiasi elaborazione intellettuale, ma riduce il gruppo, e cioè i cittadini, a vittime, inibendone la partecipazione
 
Succede così che in un circolo vizioso, noi cittadini ricerchiamo il leader forte per illuderci che ci risolva la complessità. Nel momento in cui ci sentiamo esclusi dal suo incondizionato egocentrismo, lo cestiniamo, sostituendolo con quello che crediamo essere migliore. Sarebbe invece ora di rimettere il pensiero al centro della nostra vita, armarci di pazienza, e tornare a costruire noi le regole della convivenza. La migliore libertà è quella che ci costruiamo noi, sbagliando, non i leader che seppure decisi sono sempre proiettati verso il loro ego piuttosto che al nostro se. 
Il Ritorno del Re SolePietro PaganiniPNR66
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