Affaritaliani.it, 5 aprile 2017

La settimana del design e Milano è al centro del mondo. Se vogliamo che Milano resti capitale globale tutto l’anno però è tempo di fare sul serio. A breve si decide infatti, dove traslocheranno le agenzie europee del farmaco (EMA) e delle banche. Cosi si stanno moltiplicando le iniziative meneghine per attrarre in Italia tutto l’indotto londinese, sia quello che dipende direttamente dalla UE sia quello che alla fine, fatti due conti, preferisce accomodare i quartieri generali sotto l’ombrello dei 27 paesi dell’Unione piuttosto che restarsene in una sempre più isolata oasi fiscale.

Il Governo e il Sindaco Sala hanno deciso di puntare sull’EMA. Sono pragmatici e fanno bene ad esserlo. E’ il risultato più concreto che si può ottenere. E già, è molto difficile. I concorrenti sono molti e in alcuni casi più accreditati. Al gruppo dei più forti, Stoccolma e Copenaghen nell’ordine, si è aggiunta anche Amsterdam, che con la vittoria dei Liberali rinvigorisce la proverbiale capacità di attirare investimenti grazie ad un sistema fiscale accattivante, una burocrazia leggera e soprattutto, un sistema infrastrutturale tra i più competitivi al mondo (facilitato dalla morfologia del territorio e della geografia).
Milano può contare sul fatto che i criteri di scelta che saranno valutati e comparati sono molto complessi, così come i tempi di trasloco di strutture molto articolate. Per esempio, l’EMA andrà non solo dove c’è un tessuto imprenditoriale nel settore del farmaco-medicale molto vibrante, ma anche un elevato numero di brevetti (Londra fu scelta per questa ragione), e la capacità di proteggere i segreti industriali che l’agenzia del farmaco dovrà custodire. E’ Milano in grado? Un sondaggio SWG presentato in Triennale nel corso del convegno “Milano Capitale Europea della Finanza” promosso dal presidente della Commissione Finanze della Camera Maurizio Bernardo testimonia che i milanesi sono pronti ad accogliere l’EMA.

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PNR