Questa mattina a Studio 24 un interessante confronto su Milano.

Ho ribadito a Corrado Passera e Umberto Ambrosoli quello che serve alla città per essere punto di riferimento economico del Paese: meno burocrazia, Free Zone, Città Stato, attrazione di capitali.

Nella fase attuale del processo di globalizzazione, infatti, le città stanno sostituendo gli Stati, e Milano in questo senso può offrire questo modello di sviluppo e ciò significa anche realizzare l’istituzione della città metropolitana, cui dare effettivo potere sovracomunale nella gestione della viabilità, del territorio e dei servizi (rifiuti, energia, trasporti pubblici, spazi liberi e verdi tra un borgo e l’altro) non solo per ottenere economie di scala, ma per un’effettiva razionalizzazione della convivenza.  Non solo, Milano può essere una Città Stato. Come per le città europee e i Lander tedeschi, le rapide e straordinarie trasformazioni economiche richiedono l’innovazione e l’armonizzazione degli impianti istituzionali e giuridici. Milano deve caratterizzarsi con autonomia per esprimere il suo potenziale economico e culturale, a beneficio dell’Italia e dell’Europa. Infine si configura l’opportunità di creare un’Area per l’Innovazione nel perimetro della Città Stato. Burocrazia e cattiva giustizia sono le ragioni della scarsa attrattività rispetto al resto del mondo. Dunque, burocrazia zero: imprese, attività commerciali e cantieri devono poter essere avviati senza perdite di tempo e nella massima semplicità dei processi amministrativi. La libera iniziativa non deve essere intralciata dalla burocrazia per alcuna ragione, al contrario deve facilitarla. Fisco leggero: va introdotto un sistema di incentivazione fiscale per i nuovi investitori e le nuove imprese che s’insediano nell’area. Ciò in particolare rivedendo il prelievo regionale e municipale, nella direzione di una progressiva e generale riduzione del peso fiscale sul modello di Dubai e Hong Kong. I milanesi non chiedono alcun aiuto di Stato. I giovani e gli investitori hanno bisogno soprattutto di un’idea di futuro e di una prospettiva concreta. Siamo al giro di boa.

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PNR