Le scuole stanno fallendo nel preparare le nuove generazione ad affrontare un mercato del lavoro in trasformazione e ciò di cui si avverte la più urgente necessità è un cambiamento nel sistema educativo/didattico. E’ questo il presupposto su cui è nato “Allenarsi per il futuro” in cui, con Stefano Cianciotta, proviamo ad offrire una candida riflessione sulla difficoltà nel raccordare questa scuola con questo mercato del lavoro. Oggi come oggi, il capitale umano su cui si decide di investire ha bisogno di strumenti diversi da quelli offerti dal nostro sistema scolastico, che chiaramente è antiquato e, per certi, tratti obsoleto. I giovani che si affacciano sul mercato del lavoro per la prima volta, devono essere in grado di produrre e sviluppare conoscenza. Come si produce la conoscenza? Attraverso la creatività, la curiosità e le domande.

Allo stesso modo, l’insegnante deve entrare nell’ottica di una trasformazione che lo riguarda in prima persona, essendo il principale filtro tra lo studente e il suo bagaglio educativo. A nessuno serve un professore che, passivamente, dispensi lo stesso programma di anno in anno. L’insegnante deve trasformarsi in un leader, un motivatore, deve offrire allo studente qualcosa che non potrebbe trovare da nessun’altra parte, non su internet, non in tv, ma a scuola. Come lo stimolo ad essere intraprendente, la volontà e la determinazione a risolvere in maniera creativa tutta una serie di problemi che si troverà difronte.

La globalizzazione è una sfida da cogliere e su cui misurarsi, perché estende la competizione e moltiplica le idee. Questo rappresenta un’opportunità incredibile, ma allo stesso tempo può rivelarsi minaccioso, ecco perché invito i giovani a sbrigarsi, a mettersi in gioco con la propria invettiva e creatività.

Di questo e di molto altro ho parlato con John Kartch, di Forbes, in una intervista rilasciata martedì 24 novembre.

Per leggere l’intervista basta cliccare qui.

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PNR